Video Surveillance home made part 2

Tempo fa avevo fatto esperimenti sulla gestione casalinga della video sorveglianza, ma haimè le condizioni di prova non permettevano di fare grandi cose, la rete locale era poco prestante e l’unica camera a disposizione di bassa qualità, ma qualcosa è cambiato.

Da qualche mese mi sono trasferito in una nuova casa  dove ho potuto farmi un nuovo impianto di rete (in rack da 19″ 15 unità prof. 450) e dove ho predisposto 2 prese LAN esterne per inserire due camere PoE.

Ebbene aggiornando qualche elemento abbiamo potuto fare dei test un po più approfonditi appoggiandoci al nuovo Raspberry PI 3 e a due camere IP66 bullet posizionate all’esterno usando come sistema motioneye

Vediamo ora di dare qualche dato sulle prove eseguite.

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Last news from RaiNix

Mentre il genere umano viaggia spedito verso l’autodistruzione c’è ancora chi pensa ai pochi utenti linux che vogliono vedersi la RAI da bash.

Le novità arrivano con una nuova versione di RaiNix (2.7) e un nuovo script RaiMovie che permette di accedere all’archivio RAI.

Download “RaiNix 3.0.0 (21/05/2019)”

RaiNixV3.7z – Scaricato 3597 volte – 9,96 KB

Download “RaiMovie”

RaiMovie-1.txt – Scaricato 2241 volte – 10,15 KB

Molte le novità da scoprire, come il nuovo pulsante che permette la registrazione.

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Video sorveglianza home made

articolo aggiornato con gli sviluppi di motioneye

vedi : video sorveglianza home made 2

Dopo che mi hanno regalato una webcam di poco valore, una D-link DCS-930LB1 ( Wired 10/100 Fast Ethernet or a wireless 802.11g/n wireless network)ho deciso di provarla per dei piccoli test di video sorveglianza, in aiuto è subito venuto il NAS per lo storage delle immagini/video generati dal rilevamento di movimento, successivamente è entrato in scena il raspberryPI B+ per diversi motivi legati alla riservatezza, la connessione WLAN locale non ha una gran velocità e limita le prove (802.11g Compliance Speed Up to 54 Mbps).

Per prima cosa si collega la webcam alla rete con cavo (eth) per configurarla, collegandosi alla webcam attraverso una pagina web da browser, una volta configurato il wifi integrato si potrà piazzare per la casa in modo libero perché basta solo una presa della corrente.

Dopo averla sistemata a dovere e resa operativa, dall’interfaccia web si possono configurare molte cose ed in pratica è già pronta per l’uso, durante i primi test ho generato sul NAS un’utente dedicato con uno spazio ben definito di circa 100 MB per non farmi sfuggire il controllo di registrazioni impazzite e ho impostato il salvataggio dei file attraverso FTP in locale, il flusso video in streaming è buono considerando che non si può ottenere un FPS alto dall’oggetto in questione, qualche difetto sulla qualità dei video è normale, ma tutto sommato non è male.

Da qui abbiamo accesso alle principali configurazioni sulle dimensioni e qualità delle immagini o ottimizzare la rilevazione di movimento con sensibilità e una maschera editabile, possiamo anche aggiornare il firmware, in pratica da qualsiasi apparecchio in LAN è possibile sia visualizzare che controllare la camera.

Per viasualizzare i file salvati basta accedere al NAS in rete.

Per un accesso dall’esterno ho preferito usare un tunnel SSH proxyficando il browser per l’acceso alla web page, mentre per visualizzare immagini e video salvati si proxyfica samba su android, winscp su win e sshfs e fuse su linux.

Per non accontentarsi abbiamo eseguito i test con mydlink / motion / motioneye.

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bash colorata

Da tempo avevo notato che la bash di Raspbian era colorata rispetto quella che avevo a disposizione sul server, la Raspbian era più recente e veniva da un’installazione del 2012 con un’opzione già abilitata, mentre sul server la vecchia installazione nasceva da una Lenny quando ancora era in testing e nel tempo si era persa qualcosa durante gli aggiornamenti.

Aprire il file .bashrc dell’utente desiderato e decommentare :

# uncomment for a colored prompt, if the terminal has the capability; turned
# off by default to not distract the user: the focus in a terminal window
# should be on the output of commands, not on the prompt
force_color_prompt=yes

Per rendere efettive le modifiche aprire un nuovo terminale oppure:

$ source ~/.bashrc

Se non avete l’opzione disponibile, allora occorre inserire la parte completa.

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S3 GT-I9300 (int)+ cyanogenmod 13 + boeffla kernel

Non ho mai cambiato telefono per sfizio, ma solitamente aspettavo il temine della loro vita, il mio Nokia N73 dopo un cambio di batteria mostrava i segni del tempo ed ero tra i pochi che non aveva ancora uno smat-coso.

Era già uscito l’S4 e nell’aria c’era l’arrivo del nuovo e più potente S5, ma non avendo grosse esigenze e con pochi fondi ho preferito acquistare un nuovo S3 che nell’ottobre 2013 ho pagato 279 €.

Ad un primo approcio non mi è sembrato male ma mancava qualcosa, così per cominciare è stato subito “rootato”, ha retto per parecchio tempo fino a che la lentezza accumulata mi ha portato a un gesto estremo che all’idea di doverlo cambiare associata al rischio “brick” mi ha portato ad avventurami in quello che poi si è rivelata la miglior cosa che potessi fare.

A volte la paura di rendere il telefono inutilizzabile frena, ma la semplicità e la sicurezza delle operazioni da svolgere ti fa pensare “perché non l’ho fatto prima?”

 

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